La nutrizione in Calabria

NUTRIZIONE IN CALABRIA: ALIMENTAZIONE IPERCALORICA E SEDENTARIETA’ SREGOLATA

di Domenico Scaramozzino

Biologo, specialista in Scienza della Nutrizione

 

Soprattutto i bambini da 6 anni fino ai 18 anni sono dei bambini pigri, che hanno il consenso dei genitori a non far nulla tornati da scuola. Per questo motivo si è riportato in prima persona i genitori e le scuole come principali fonti di informazione e formazione dei bambini. Così grazie all’intesa dei Nutrizionisti dott.ssa Orsino R. e il Dott. Scaramozzino D. e con l’assessore alle politiche sociali e dell’istruzione Fera P. della provincia di Vibo Valentia ed i suoi collaboratori Vecchio A. e Corrado V. hanno avuto il piacere di realizzare iniziative utili ed efficaci per il miglioramento delle condizioni di vita e di salute dei ragazzi delle scuole primarie e secondarie. Questo è l’obiettivo del progetto “Come Nutriamo il nostro Futuro?” un progetto per la realizzazione di un sistema di indagini sulle abitudini alimentari e sull’attività fisica dei ragazzi, affrontando anche con genitori ed insegnanti il problema di salute “psico-fisico” quale l’obesità ed il sovrappeso evidenziando le problematiche connesse come il diabete, ipertensione arteriosa, le malattie cardiovascolari, aterosclerosi, i tumori e i problemi motori e psichici. Con la divulgazione delle linee guida per una sana alimentazione come modello di alimentazione sana e di nostra tradizione promuoviamo la Dieta Mediterranea.

In particolare, per favorire l’attività fisica e una sana alimentazione, è necessario sapere cosa mangiano e quanto si muovono i bambini. La scuola è quindi il luogo ideale per raccogliere queste informazioni grazie a dei questionari di frequenza alimentare; un’altra attività di questo progetto è di monitorare lo stato di salute dei ragazzi e vedere le percentuali di obesità e sovrappeso del nostro territorio.

La situazione nella provincia di Vibo non è delle migliori; grazie allo studio ”Okkio alla Salute” nel 2009, condotto sulla provincia di Vibo Valentia è possibile vedere che su 526 bambini di 8-9 anni circa il 27 % è in sovrappeso e l’11 % è obeso. Abbiamo la più alta incidenza di bambini in sovrappeso della Calabria e dell’Italia, questo significa che se non si interviene subito possiamo andare incontro ad un incremento di bambini obesi e a rischio di insorgenza delle patologie connesse.

Che grazie allo studio “Seven Country Study” condotto dal professore Ancel Keys, direttore della cattedra di Igiene e Fisiologia dell’Università del Minnesota negli Stati Uniti, insieme al suo gruppo di lavoro, negli anni 50, costituirono un laboratorio scientifico per analizzare i dati circa le malattie cardiovascolari principalmente in sette stati: Stati Uniti, Grecia, Italia, Iugoslavia, Finlandia, Giappone ed Olanda.

Lo studio sulla “Dieta Mediterranea” venne fatto anche sul territorio di Vibo Valentia precisamente a Nicotera nel 1957.

Il 16 novembre 2010, l’Unesco ha incluso la dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità, accogliendo la proposta presentata nel 2009.

Quindi abbiamo ancora di più la spinta e la determinazione di promuovere la “Dieta Mediterranea” come modello nutrizionale sano!

L’obesità nel Mondo Occidentale è una condizione sempre più diffusa tanto che l’OMS l’ha definita EPIDEMIA GLOBALE. Nell’ European Health report 2002, il rapporto sulla salute in Europa nell’anno 2002, pubblicato dall’ Ufficio Regionale Europeo dell’OMS, si legge: “In molti Paesi Europei più della metà della popolazione adulta si trova al di sopra della soglia di “sovrappeso” e circa il 20-30% degli individui adulti rientra nella categoria degli obesi (“clinically obese”). L’obesità infantile è in continuo aumento e, in molti Paesi europei, un bambino su cinque è affetto da obesità o sovrappeso.

Il problema dell’obesità è tra le priorità del Ministero della Salute che nel Piano Sanitario Nazionale 2002-2004, il Progetto-obiettivo 9 “Promuovere gli stili di vita salutari, la prevenzione e la comunicazione pubblica sulla salute”, si propone di sensibilizzare la popolazione affinché ciascuno adotti un corretto modello alimentare in modo tale da ridurre i fattori di rischio ed aumentare la capacità di controllare, mantenere e migliorare il proprio stato di salute. Inoltre, la prevenzione dell’obesità è indispensabile anche per gli elevati costi economici e sociali che gravano sul Servizio Sanitario Nazionale: l’eccesso di peso e le malattie conseguenti costano 22,8 miliardi di euro ogni anno, di cui ben 14,6 (il 64%) in ricoveri ospedalieri.

Questi dati devono far riflettere e incentivare soprattutto la VERA PREVENZIONE: pertanto fare dei corsi educativi e formativi nelle scuole per dare lo strumento di “conoscenza corretta” ai bambini in modo che loro la possano utilizzare e divulgare.


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