Preghiera laica

di Maria Elisabetta Curtosi

Secondo Goethe, che contrariamente a quello che si pensa non era per lo Sturm né per il Drang, un compito dell’artista è diminuire l’angoscia nella società. Così scriveva Camillo Langone nella sua preghiera laica – continua  – nella biografia di Armstrong quest’idea ritorna spesso: a suscitare il panico sono capaci tutti, lodevole è colui che contribuisce a riportare la calma, instillando nel mondo ordine e armonia. In un momento politico-finanziario molto Sturm e parecchio Drang, ingovernabile alla stregua di una calamità naturale, si acquisteranno meriti esortando a piccoli piaceri e manutenzioni: fare lunghe passeggiate in bicicletta, dare l’olio paglierino a un tavolo antico, portare i dizionari dal rilegatore, fumarsi un toscano con un amico… Anche nella musica si eviti l’attualità nevrotizzante preferendole un classico settembrino, quella canzone dove c’è lui che canta “la vita nel mio petto batte piano, respiro la nebbia, penso a te”. Perché, tanto, “il giorno come sempre sarà”.

 

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