Giovanna Fiumara: “Giù le mani dei partiti da ASL e sanità”

“I disabili sono abbandonati”. Giovanna, che parla da malato dritto al cuore della politica, è candidata a Crotone, la sua città: “Scusi, le serve il riluzolo? Ma cchi de ch’è (cos’è che è)? Una cosa che si mangia o si beve?” No, – continua Giovanna Fiumara che coi radicali si batte per i diritti di tutti i disabili come lei – “il rilazolo è una medicina di base per il trattamento della SLA, spiega la dottoressa che con la malattia convive da tre anni e, “fino ad oggi è senza questa medicina”… “Agazio Loiero parla solo dei 280 punti che ha fatto ma di quello che non ha fatto, del disastro economico e dell’inefficienza sanitaria in cui lascia la Calabria e i calabresi, soprattutto i disabili, di tutto questo perché non ne parla? Perché, da politico, non si assume le sue responsabilità politiche?”

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Le regole e il consenso

di Giuseppe Candido

Pubblicato domenica 07 marzo 2010 su “Il domani della Calabria”

Può il consenso fare a meno delle regole? Forse è proprio questo il punto. Può la democrazia fare a meno della sua stessa legge, del “patto che ci lega”, e crollare, collassare, al minimo controllo di legalità? E’ sempre di strage di legalità che si parla nella battaglia politica che i Radicali della lista Pannella stanno portando avanti. La vicenda delle liste in Lombardia e nel Lazio sono assai diverse tra loro. Come diverso è il caso “Calabria” sollevato con il ricorso di Franco Corbelli e dove le elezioni sarebbero, il condizionale è d’obbligo, a rischio annullamento per la mancata previsione dei meccanismi per l’assegnazione dei nove seggi del Consiglio, del quota maggioritaria, non più assegnati col listino del presidente perché abolito. L’accesso agli atti richiesto dal Radicale Marco Cappato in Lombardia con la conseguente esclusione, per ora confermata dai giudici della Corte d’Appello di Milano, della lista di Formigoni e con irregolarità sulle firme riscontrate pure sulla lista di Penati, candidato del PD, è una vicenda assai diversa da quanto accaduto nel Lazio dove il PdL non ha presentato la lista in provincia di Roma per un panino o un candidato dell’ultimo momento e per cui si pretendeva di accedere per la presentazione ben tre quarti d’ora dopo l’orario di chiusura.

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Dal corpo dei malati al cuore della politica

Care amiche e cari amici di abolire la miseria della Calabria,
vi ricordo che domani, sabato 6 marzo alle ore 17.30 presso la sala del dopolavoro ferroviario adiacente al liceo classico Pitagora di Crotone, si terrà la presentazione della lista Bonino Pannella che a Crotone ha per apri lista, Giovanna Fiumara, medico internista malata di SLA e che, come Luca Coscioni, ha deciso di portare la sua battaglia nella politica.

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Welby, l’uomo che scriveva da Dio

“Ocean Terminal”, romanzo postumo, ricorda Bukowski e Kafka

di Alessandro Litta Modignani

Piergiorgi Welby, Ocean terminal
C’è molto Bukowski nel romanzo postumo di Piergiorgio Welby, il malato terminale che appellandosi al Presidente Napolitano e scrivendo “Lasciatemi morire”, sconvolse i sonni di politici clericali e alti prelati nell’autunno del 2006.

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Frane e responsabilità politiche

di Giuseppe Candido

L’incuria umana e di una classe dirigente che, ai vari livelli, non è stata in grado di governare l’utilizzo del territorio. A Maierato gli sfollati li conta la cronaca. La Calabria frana e paga oggi il prezzo dell’intervento umano – dissennato e distorto – sul territorio. E’ accaduto già in passato in Calabria, a Sarno e Quindici nel salernitano a Messina e, in generale, nel mezzogiorno d’Italia dove alluvioni e frane assieme ai terremoti hanno provocato danni e morti. L’allarmante situazione idrogeologica, dalla Sicilia alla Campania passando per la Calabria e Basilicata, è sotto gli occhi di tutti. Meno di un anno fa sulle cronache era la frana sull’autostrada Salerno Reggio Calabria. Prima ancora un susseguirsi di eventi: l’alluvione e il disastro del Camping Le Giare sul torrente Beltrame a Soverato, le frane di Cavallerizzo e Cerzeto, l’alluvione dell’Esaro di Crotone e chi più ne ha più ne metta. Il Presidente Giorgio Napolitano ha parlato di “Situazione di diffuso dissesto idrogeologico, in gran parte causato dall’abusivismo edilizio, nel messinese e in tante altre parti d’Italia”. E ancora più chiaramente ha detto: “O c’è un piano serio che investe, piuttosto che in opere faraoniche, per garantire la sicurezza in queste zone del Paese, o si potranno avere altre sciagure”.

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Asilo politico per l’illegalità patente delle Istituzioni

di Giuseppe Candido
“Se non si rimuovesse immediatamente la situazione di patente, totale illegalità della situazione politico-elettorale in Italia”, Pannella rinuncerà ad essere cittadino italiano e chiederebbe asilo politico ad uno degli altri Stati membri dell’Unione europea.
Mentre nei talk show di Rai e Mediaset si discute della protezione civile e del suo super man che va a mignotte, nella consueta conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella alla radio radicale non si parla di Bertolaso ma di altri scandali. Si parla del problema che i radicali pongono sulla questione delle liste e della raccolta delle firme prescritte. Del fatto che la Rai, il servizio pubblico televisivo, non informa i cittadini come avrebbe dovuto. Un problema pratico, quello della raccolta delle firme, ma anche un problema di legalità, che investe i fondamenti della legge, e lo stato di diritto.

Massimo Villone, intervistato da Claudio Landi ai microfoni Radio Radicale sul discorso delle firme, alla domanda del giornalista che chiedeva se le firme siano, o meno, diventate – di fatto – uno strumento del regime per cercare di controllare le varie forze politiche, così si esprime: “Si, può darsi che lo sia diventato. Storicamente, la prescrizione che richiedeva la raccolta di firme in occasione delle elezioni, valeva per le forze politiche che non avessero una rappresentanza parlamentare, e si giustificava con l’idea che, mentre con le prime con la rappresentanza parlamentare acquisita era dimostrato il radicamento e la presenza nella comunità e nel sistema politico, per chi volesse, al di fuori da quella rappresentanza già acquisita, uscire nella competizione politica veniva posta la necessità di provare un minimo radicamento e la presenza con la raccolta delle firme. Quindi chi era già rappresentato non li raccoglieva.

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Non è il mal tempo a fare paura, ma il malgoverno del territorio

di Giuseppe Candido
Catanzaro e altre città calabresi sono in ginocchio, devono essere sgomberate intere famiglie a causa del dissesto idrogeologico. Ma i cittadini devono sapere che non è l’eccezionalità di un evento meteorico, che di eccezionale non ha nulla, a causare frane, alluvioni, cedimenti e vittime. Ma il mal governo del territorio sul quale non si è saputo prevenire, monitorare, mitigare il rischio. Monitoraggio, interventi di consolidamento dei versanti in frana. Né Peppe Scopelliti, durante la giunta Chiaravalloti, né Agazio Loiero in cinque anni, hanno saputo gestire queste priorità limitando l’intervento all’emergenza.
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Libertà di ricerca e ricerca di libertà

di Giuseppe Candido
Il 20 febbraio di quattro anni fa moriva un alfiere che, al pari di Galileo e di Giordano Bruno, ha condotto la sua battaglia per la libertà di ricerca e per la ricerca di libertà in questo Paese dove, i proibizionismi bigotti e clericali continuano a dettare le linee politiche.
“Se noi vivessimo in un mondo giusto, capace di non confondere ciò che è bene con ciò che è male, la lotta coraggiosa di Luca sarebbe sfociata in un movimento sociale forse inarrestabile. Non è colpa esclusivamente di Berlusconi: c’è anche l’apatia generalizzata delle persone”. E’ così che si esprime il Premio Nobel per la letteratura Josè Saramago nell’intervista concessa di recente al mensile dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

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Libertà di parola per Giovanna

Giovanna vuole parlare, chiede soltanto che le venga dato al più presto il comunicatore vocale che le darà la libertà di parola che una malattia come la SLA e l’inefficienza sanitaria non gli consentono più di avere autonomamente. Il diritto di manifestare, con ogni mezzo, il proprio pensiero è sancito dall’Art 21 della nostra Costituzione. E’ evidente che tale principio debba trovare la sua piena applicazione in qualsiasi momento della nostra vita. Anche e soprattutto, quando si è malati, affetti da una grave malattia che tende, ogni giorno che passa, ad immobilizzarti sempre di più e ad impedirti di svolgere una vita normale. Ma non è di “caso umano” che si tratta bensì di un caso politico.

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