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2 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per l’ex dirigente scolastico di Cropani, Pietro Catanzaro

Concussione finalizzata all’ottenimento di favori sessuali: 2 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per l’ex dirigente scolastico di Cropani, Pietro Catanzaro.

“È un segno che la giustizia in Italia esiste ancora”. Soddisfatta la parte civile offesa che a caldo afferma: “Sono contenta che la giustizia abbia riconosciuto le responsabilità penali in tempi accettabili. Per una donna denunciare queste molestie sul posto di lavoro non solo è possibile ma, con l’esperienza personale, posso affermare che è necessario farlo e, soprattutto, è necessario farlo in tempi rapidi”.

E’ giunto a sentenza il processo di primo grado che ha visto come imputato il dottor Pietro Catanzaro, l’ex dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Cropani accusato di concussione, tentata violenza e maltrattamenti (difeso dagli avvocati Funaro e Casalinuovo).

A seguito di indagini durate oltre due anni e su richiesta del Pubblico Ministero Simona Rossi, durante l’udienza preliminare dello scorso 30 aprile 2010, il GUP presso il tribunale di Catanzaro, nella persona della dott.ssa Emma Sonni, aveva disposto il decreto di rinvio a giudizio dell’ex dirigente scolastico, dott. Pietro Catanzaro imputandolo di tentata violenza sessuale (art. 609 bis c.p.) e maltrattamenti (art.572 cp) commessi nei confronti di un’insegnante a lui sottoposta.

Anche applicando tutte le attenuanti generiche del caso, e disposta “l’improcedibilità per difetto di querela” in merito all’accusa di tentata violenza, sono stati comminati dal collegio giudicante due anni (anziché tre come richiesto dall’accusa) di reclusione e relativa interdizione dai pubblici uffici in ordine al reato di concussione continuata e finalizzata all’ottenimento di “favori sessuali” di cui al capo b) dell’imputazione ritenendo accorpato il capo c) dell’imputazione (maltrattamenti).

A poco più di un anno dal rinvio a giudizio, sentiti tutti testi dell’accusa e della difesa, secondo il collegio giudicante composto dalla dottoressa Mastroianni, la dottoressa Pezzo e dal Dott. Battaglia (Presidente), ci sono sufficienti prove per condannare l’ex preside. “Un continuo di atteggiamenti” – aveva sottolineato il Pm nella sua requisitoria dello scorso 30 aprile – che sono stati ritenuti “inequivoci per il raggiungimento del disegno criminoso” anche dal collegio giudicante che ha condannato in primo grado il dottor Pietro Catanzaro anche al pagamento delle spese processuali e a 15mila euro di risarcimenti morali e materiali per la parte offesa.

 

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