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Referendum Radicali; facciamo due conti

di Carmelo Puglisi
E’ fatta; i Radicali hanno consegnato le firme raccolte presso la Corte di Cassazione. Buone notizie per quelle che riguardano i sei quesiti referendari sulla Giustizia Giusta, che ammontano a circa 532.000. Non sono invece state raccolte abbastanza firme sui sei quesiti referendari in materia di Libertà e Diritti Civili, che recavano proposte importanti quali l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e il divorzio breve. Proposte ch’erano condivisibili, ma che qualche Partito ha volutamente ignorato.
Il Partito Democratico ha fatto orecchie da mercante, facendo mancare il suo appoggio anche sulle proposte riguardanti Lavoro e Immigrazione. In molti casi non si sono nemmeno espressi, astenendosi. In altri hanno addirittura ostacolato la raccolta, cacciando radicali ch’erano intenti a raccogliere firme con regolare permesso, solo perchè li aveva firmati anche Berlusconi.
Rimandato con debito anche Grillo, che dopo un iniziale dichiarazione nella quale aveva detto che li avrebbe appoggiati, ha stranamente fatto marcia indietro.
Per SEL e PSI, va fatto un discorso a parte. Avevano entrambi promesso di sostenere la raccolta firme – anche se limitata solo ad alcune proposte che condividevano – ma, concretamente, hanno fatto molto poco.
Fatta eccezione per sparse realtà politiche locali che fanno riferimento ai sopracitati partiti, i dirigenti nazionali e i due leader (Nichi Vendola e Riccardo Nencini) non si sono ahimè impegnati per come avrebbero potuto, forse anch’essi frenati dall’appoggio di Silvio Berlusconi, il cui contributo, piaccia o non piaccia, sia in termini di visibilità che di numeri, è stato determinante. Se Psi e SeL si fossero impegnati con tutte le loro forze, non avrebbero avuto problemi a raccogliere firme sufficenti anche per quanto riguarda gli altri sei quesiti referendari. Forse ancora troppo legati a certe logiche di Partito che gli impediscono, in larga parte, di comprendere che le idee non si dividono in “Idee di Sinistra” e “Idee di Destra”, ma che esse sono, molto più semplicemente, Buone o Cattive idee.
Anche il PDL, tuttavia, ha qualche colpa. Il Popolo delle Libertà, infatti, si è in gran parte attivato solo per fare firmare le proposte referendarie sulla Giustizia Giusta, un boomerang che potrebbe ritorcersi contro.
E’ infatti altamente probabile che, quando andremo a votare per i referendum, il PD punterà sullo spaccare in due l’Italia, gridando ai megafoni il falso slogan “Non votateli, sono i Referendum per Berlusconi”.
Balle. Sono i Referendum degli italiani e per gli italiani, atti a risolvere in gran parte il problema legato al sovraffolamento delle carceri che costringe migliaia di detenuti a vivere in condizioni disumane, per le quali – ricordiamolo ancora – la Corte di Strasburgo ci condanna ogni anno.
Responsabilità Civile dei Magistrati, abolizione dell’Ergastolo, uso adeguato del carcere preventivo, rientro dei magistrati fuori ruolo e separazione delle carriere fra giudici e Pm.
Dell’approvazione di quale di queste proposte beneficerebbe Silvio Berlusconi? Nessuna, in quanto il suo caso giudiziario, passato in giudicato, non ha elementi in comune con chi da anni aspetta Giustizia, con chi dev’essere risarcito dopo un errore giudiziario (non coi soldi dei cittadini, ma con quelli di chi ha sbagliato ad emettere la sentenza), con chi viene condannato per reati lievi al carcere preventivo (per poi risultare innocente nel 50% dei casi).
Sono i problemi di milioni di italiani, non di Silvio Berlusconi.
Teniamolo bene a mente, per quando verrà il momento di votare.

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